Il Consiglio europeo ha approvato formalmente nuove norme che abbassano gli attuali valori limite e prevedono modalità più accurate di misurazione (Consiglio europeo, comunicato 23 ottobre 2023).
L’ultimo passo verso una legislazione europea più rigorosa in materia di protezione dei lavoratori dall’esposizione all’amianto è stato compiuto. Il 23 ottobre il Consiglio europeo ha infatti adottato formalmente nuove norme contro i rischi connessi con un’esposizione all’amianto durante il lavoro. La direttiva aggiorna le norme esistenti in linea con i più recenti sviluppi scientifici e tecnologici.
Le nuove norme riducono in modo considerevole gli attuali valori limite per l’amianto e prevedono modalità più accurate per misurare i livelli di esposizione basate sulla microscopia elettronica, un metodo più moderno e sensibile.
Prevedono inoltre misure di prevenzione e protezione rafforzate, quali l’ottenimento di autorizzazioni speciali per la rimozione dell’amianto e la verifica dell’eventuale presenza di amianto negli edifici più vecchi prima dell’inizio dei lavori di demolizione o di manutenzione. Questo passo è particolarmente importante alla luce dell’obiettivo dell’Unione europea di promuovere le ristrutturazioni energetiche nell’UE, che potrebbe comportare la ristrutturazione di 35 milioni di edifici entro il 2030.
L’iter legislativo delle nuove norme
Il percorso legislativo delle nuove norme è iniziato il 28 settembre 2022 quando la Commissione europea ha pubblicato una proposta di revisione della legislazione sull’esposizione all’amianto sul luogo di lavoro nell’ambito di un pacchetto volto a garantire un futuro senza amianto per i cittadini dell’UE. Il 27 giugno 2023 la presidenza svedese del Consiglio ha raggiunto un accordo provvisorio con il Parlamento europeo sul dossier, mentre Il 3 ottobre 2023 la plenaria del Parlamento europeo ha votato a favore delle norme modificate.
L’adozione odierna da parte del Consiglio costituisce l’ultima fase del processo legislativo. La nuova direttiva entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.
Gli Stati membri avranno 2 anni di tempo per recepirne le disposizioni nelle rispettive legislazioni nazionali, fatta eccezione per l’introduzione della microscopia elettronica come metodo di misurazione, per la quale disporranno di 6 anni, trascorsi i quali, dovranno anche scegliere tra 2 limiti di esposizione, a seconda che conteggino o meno le fibre sottili.